
Una persona chiamata ad amministrare Roma, appare chiaro ora piu’ che mai, deve avere una “visione“, un sogno appunto, come quello di Petroselli, rimpianto primo cittadino.
Quel sindaco venuto da Viterbo, provò davvero a cambiare la città, mettendo al centro di tutto Roma e i suoi abitanti. Quando qualcuno gli chiedeva perché avesse deciso di diventare Sindaco, Luigi Petroselli semplicemente rispondeva che era stato l’amore ed il rispetto per la città. Ecco, amore e rispetto che vediamo carente in modo palese in questa giunta di scamiciati irrispettosi (parliamo di Lemmetti, uno che Luigi non avrebbe preso neanche come usciere ma non mancano altri esempi).
Ricordando che la cosa pubblica siamo tutti noi, cittadini coscienti e attivi.
Leggi su Diario Romano l’articolo di Simone Guido.