
Quattro anni ancora di attesa, maxi proroga di una delle poche grandi opere rimaste a Roma per tentare una difficile risalita. Risalita da un presente francamente avvilente ( e non saremo solo noi a provare una grande tristezza per questo), dove il ruolo dell’inefficienza dell’Amministrazione in carica è decisivo e inconfutabile.
Roma Metropolitane, stazione appaltante del progetto, parla espressamente, non smentita e non smentibile, di “disconoscimento dei ritardi attribuibili al contraente generale”.
Non si gestisce un’opera del genere con la mentalità, permetteteci, dei giardinetti e delle rotonde, ci vogliono polmoni di altra capacità per far accadere le cose. E non prendiamocela con i ritrovamenti archeologici, per favore, quelli sono un valore aggiunto, non un ostacolo, per chi sa condurre Roma.
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