Tutti per Roma. Roma per tutti

Qualità urbana

Minimo consumo del suolo, massimo impegno sul già costruito

Non è una affermazione ideologica, il principio generale è di “costruire nel costruito”. È opportuno ricordare che il suolo è un bene comune che va salvaguardato, sia per l’immagine della città che per la qualità della vita. Al consumo di suolo va preferita la densificazione all’interno di situazioni urbane slabbrate o incomplete. Dentro il perimetro urbano occorre la massima cautela nel consumo di suolo ancora libero (vedi Rapporto Servizio Civile Nazionale 2018). Fatte salve le prescrizioni urbanistiche, il suolo inedificato deve prioritariamente esser utilizzato per realizzare opere di interesse per la città.

Valorizzazione dell’esistente per una nuova luce sulla città

Roma, anche nelle zone più lontane, presenta luoghi che hanno acquisito nel tempo significati e testimonianze significative. Per “valori della città” intendiamo monumenti e resti archeologici, edifici e quartieri di eccellenza architettonica sia storica che moderna, parchi, giardini, piazze, spazi aperti e arredi di qualità, come chioschi, fontane e fontanelle, panchine, lampioni; in generale tutti i manufatti anche quelli non vincolati ufficialmente, eppure riconosciuti e apprezzati a scala locale, nazionale e/o internazionale. Molti di questi edifici e spazi pubblici hanno perso la loro qualità originaria a causa di incuria e usi impropri, parcheggio selvaggio o traffico. C’è una Roma bella, ma buia e triste, che dobbiamo illuminare in senso letterale e figurato.

Riconversione architettonica e funzionale per usi pubblici

A Roma ci sono una infinità di edifici in buona condizione edilizia non utilizzati o utilizzati impropriamente (vedi censimento da Roma Abbandonata). Per evitare che cadano in degrado: è fondamentale recuperarli trasformandone le caratteristiche tipologiche e funzionali. Se di proprietà pubblica devono diventare occasione per la realizzazione di alloggi popolari, servizi o attrezzature pubbliche laddove mancanti; se di proprietà privata devono essere oggetto di concertazione, in modo che, rispettando il ritorno economico dell’investimento, il privato lo indirizzi tutto o in parte verso beni di interesse pubblico.

Rigenerazione dal degrado e nuova policy sulle destinazioni d'uso

Edifici o complessi edilizi abbandonati nel degrado sono presenti in tutta la città. Dopo le opportune verifiche della normativa urbanistica, della consistenza edilizia e dell’eventuale valore o significato storico anche dell’intero contesto urbano, si potranno attivare interventi di rigenerazione urbana così come previsti dalla normativa vigente: demolizione parziale o totale e ricostruzione sulla base di un progetto che preveda anche l’utilità pubblica. Potranno essere modificate, conformemente alle normative, le destinazioni d’uso, ma occorrerà attenzione a non incrementare l’ingolfamento funzionale, il traffico e i problemi di parcheggio.

Una casa per tutti

Monumenti, edifici pubblici, piazze, parchi e giardini, costituiscono il pregio di una città. Ma la forma urbis nasce dalla qualità dei sistemi residenziali e dalle relazioni tra le parti urbane. A Roma ci sono edifici vuoti e al tempo stesso una domanda non soddisfatta di alloggi. Occorre riconvertire a residenza i fabbricati vuoti nelle aree centrali della città, oppure rigenerare aree costruendo alloggi popolari. Mai più case nella Roma dispersa e senza collegamenti. Le case in assegnazione pubblica devono collocarsi dentro la città, in contatto con servizi esistenti.

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