Piu cultura, più città

Quella che proponiamo è una visione culture oriented di Roma, dove la cultura, nella sua accezione più ampia – dalla conservazione del patrimonio esistente alla creazione di nuovo patrimonio culturale – venga finalmente assunta come elemento imprescindibile per la vita della città e il suo benessere sociale ed economico. Le energie culturali della capitale, se alleate con il mondo dell’impresa e sostenute dall’amministrazione, non solo possono rendere la città davvero competitiva e di livello europeo, ma possono contribuire a definire uno stile riconoscibile e quindi favorire la costruzione del brand Roma.
Un patrimonio di tutti

Il grande patrimonio storico e artistico della città appartiene prima di tutto ai cittadini, così come la possibilità di fare cultura con l’innovazione e la comunicazione. Quindi oltre a tornare a essere la città dei mille atelier artistici, letterari, musicali, teatrali, Roma deve avere iniziative mirate con scuole, quartieri, comitati civici affinché sia diffusa la confidenza con di monumenti, musei, teatri, biblioteche, siti archeologici. Parallelamente, è necessaria una politica abitativa che incentivi il ritorno dei cittadini nel centro storico, che non può restare città-museo o parco tematico.
Turismo di qualità

Per evitare il “mordi e fuggi” è necessario costruire un turismo interessato alla vita della città, puntando alla qualità dell’offerta e alla loro attrattività internazionale, così da incoraggiare il turista a tornare periodicamente, come avviene in tutte le grandi metropoli del mondo. Insieme all’offerta culturale va avviata l’interazione con il mondo agricolo, nel caso di Roma così vicino e accessibile, tramite passeggiate e percorsi cicloturistici, e con la fruizione dei beni naturalistici, ambientali e culturali del territorio rurale extraurbano.
Una nuova immagine per Roma

È necessario reperire risorse locali ed europee e menti creative in grado di utilizzare tutti gli strumenti della comunicazione e del mondo ICT. Si dovranno attuare campagne di comunicazione e rilancio di Roma (marketing urbano), focalizzandosi sull’idea di una città che non sia solo testimonianza del passato, ma laboratorio di creatività contemporanea. Così come hanno fatto Amsterdam, Stoccolma, Lione, Bilbao, e recentemente anche Milano, Occorrono slogan e loghi semplici e forti per promuovere la città e metterne in risalto la vivacità e l’attrattività anche tra i giovani.
Tutela e sostegno dei luoghi di cultura

Più risorse devono essere investite per permettere il libero sviluppo di quei luoghi dove oggi si produce cultura tra mille difficoltà, e che devono essere considerati preziosi presidi culturali. Vanno avviate politiche di sostegno economico, sia per istituzioni in alcuni casi abbandonate (Teatro Valle), sia per altre funzionanti, ma utilizzate al minimo delle loro possibilità (Palaexpo’, Macro), che devono essere messe in condizioni di funzionare a pieno ritmo e affidate a nomi di prestigio ed esperienza, sperimentando anche un rapporto virtuoso tra risorse pubbliche e private. Ma anche nelle periferie romane emergono energie culturali sia proprie della tradizione popolare, sia esito di immigrazioni recenti, spesso intrecciate tra loro. Questi fenomeni vanno supportati come segno di multietnicità e inclusione.
Cultura in rete per cittadini e visitatori

Tutto quanto Roma ha da offrire deve essere sostenuto da una fitta rete di servizi efficienti, dai trasporti agli orari flessibili di apertura; eventi promossi in biblioteche, musei e siti archeologici, ma anche mostre, concerti, spettacoli, conferenze, lezioni, festival, presentazioni di libri, iniziative di centri culturali, religiosi, e ambasciate, devono essere messi in rete e dunque alla portata di cittadini e turisti per una fruizione unitaria e consapevole. Sarebbe un utile strumento per cittadini e visitatori l’elaborazione di una “app” attraente e intuitiva che metta insieme i vari eventi e appuntamenti, gli orari e le informazioni pratiche.