Tutti per Roma.Roma per tutti assiste con indignazione alla commedia degli equivoci che Virginia Raggi sta ponendo in essere, addirittura andando a protestare in Regione Lazio, con i suoi presidenti di municipio per chiedere, per la seconda volta in un anno, l’esercizio emergenziale da parte della Regione dei poteri sostitutivi, per farsi imporre da altri quelle scomode decisioni che avrebbe dovuto prendere in prima persona, quale sindaca di Roma con delega all’ambiente, e sindaca della città metropolitana!
È passato quasi un anno dall’incendio del TMB Salario, e la chiusura della discarica di Colleferro era già prevista per la fine dell’anno ed è stata anticipata, a causa di un grave incidente, solo di poche settimane. Già nel corso del dibattito da noi organizzato nel teatro Palladium lo scorso febbraio, era stato lanciato l’allarme su un 2020 prevedibilmente orribile. Cosa è stato fatto, in un anno, perlomeno per iniziare a dotare Roma degli impianti necessari ad accogliere, giorno per giorno, la sua produzione di rifiuti?
La controversia fra AMA e il suo Socio Unico ha paralizzato la società, ne ha danneggiato la reputazione, e non è stato avviato alcun investimento. Anzi, Roma Capitale ha continuato ad esprimere parere contrario a tutti i progetti presentati da terzi.
I cittadini vogliono che i cassonetti vengano svuotati regolarmente, che la percentuale di raccolta differenziata torni a crescere e i materiali siano davvero riciclati, che il residuo indifferenziato venga avviato al recupero di materia o di energia e, solo in casi residuali, a discarica. E che tutto ciò venga fatto in impianti industriali moderni e ben gestiti.
I cittadini sono stanchi di emergenze ampiamente previste e di continui e patetici rimpalli di responsabilità.
Vedremo se l’ordinanza emessa dalla Regione il 27.11.191 troverà applicazione.
Nell’immediato, chiediamo di affrontare l’emergenza con:
Una o più discariche “di emergenza” ove conferire i rifiuti indifferenziati che non possano essere immediatamente accolti e trattati dagli impianti TMB esistenti a Roma o da altri impianti presenti nella Regione Lazio o in altre regioni; un adeguato numero di siti di trasferenza e di siti di stoccaggio per i materiali differenziati da avviare al riciclaggio.
Una campagna di sensibilizzazione e informazione sull’utilità della raccolta differenziata e specialmente sull’importanza della sua qualità (le frazioni risultanti dalla raccolta differenziata non sono riutilizzabili se quest’ultima viene fatta male).
La pulizia dei cassonetti e la sostituzione di quelli gravemente danneggiati o inutilizzabili.
Il coinvolgimento dei sindacati dei lavoratori dell’AMA per una diversa e più efficace raccolta, che comprenda anche quella dei rifiuti abbandonati in terra. Devono inoltre essere garantiti tutti i servizi per l’igiene ed il decoro urbani, per la periodica pulizia delle caditoie, per la regolare raccolta delle foglie e dei rami caduti.
A medio lungo termine chiediamo di:
dotare la città metropolitana di impianti e strutture idonee alla gestione virtuosa dell’intero ciclo dei rifiuti, in ottemperanza alle disposizioni europee e in linea con gli standard di qualità della vita delle persone e dell’ambiente, già raggiunti in tante capitali europee.
Parliamo quindi non solo di impianti di incenerimento con recupero di energia, ma anche di impianti di compostaggio o digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica, impianti di preparazione al riciclo, aree di stoccaggio dei materiali recuperati da collocare sul mercato, e almeno una discarica di servizio dove smaltire i residui non riciclabili dei processi di trattamento.
1 L’ordinanza prevede, a fronte di una breve proroga della operatività della discarica di Colleferro e dell’impiego a pieno regime, fino a gennaio, di tutti gli impianti laziali che già ricevono i rifiuti di Roma, che venga immediatamente avviato il processo di individuazione di almeno due siti di trasferenza in sostituzione di quello di Ponte Malnome e di uno o più siti, ovvero impianti, sul territorio di Roma Capitale, da destinare a operazione di smaltimento per i rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani e, soprattutto, che Ama, entro il 15 marzo del 2020, approvi il piano industriale contenente tutti gli impianti, aree, strutture ed attrezzature necessarie a soddisfare il fabbisogno del territorio cittadino in base ai principi di autosufficienza e di prossimità.