Roma, mobilità e opportunità. Basta polemiche, è ora di condividere e fare

Roma, mobilità e opportunità. Basta polemiche, è ora di condividere e fare

Un articolo sull’ultradecennale problema dei servizi ferroviari locali a Roma e nel Lazio.

di Claudio Cipollini

La realizzazione della chiusura dell’anello ferroviario rappresenta la chiave di volta per dotare finalmente Roma e l’area metropolitana e regionale di un servizio di mobilità ferroviario adeguato alle esigenze di una città notoriamente in gravissime difficoltà dal punto di vista della mobilità pubblica (di cui le proteste per la nuova ZTL sono il primo e più allarmante segnale). Una rete di oltre 150 km di binari da mettere a servizio della città e dell’area metropolitana e regionale anche con treni che passano ogni 3 minuti. Realtà non fantascienza! Un sistema vera spina dorsale di Roma.

Ma serve un approccio sistemico e condiviso da parte di tutti gli interlocutori incominciando dal Ministero (chi l’ha visto?), ma in particolare dal gruppo FS e dal Comune di Roma (e dalla Città Metropolitana) e dalla Regione Lazio. Il presupposto di base è  il coinvolgimento di tutti gli attori pubblici, privati e civici, in funzione dell’interesse generale (e non è poco) e una metodologia moderna di integrazione tra le istanze della mobilità e quelle urbanistiche.

Vantaggi enormi di ordine trasportistico, ambientale ed economico (una stima di larga massima prevede un costo di 25-30 milioni di €/Km contro i 160 della Metro C a Roma), ma anche sociale quale infrastruttura di riferimento possibile nei quartieri della periferia nelle stazioni esistenti e nuove. La città dei 15 minuti che da sogno diventa realtà in 5-8 anni. Risorse in buona parte esistenti nei programmi del PNRR e nazionali e di cui il gruppo FS è già dotato.

E’ giunta l’ora quindi, anche con le recenti nomine nel gruppo FS, di passare dalle parole, dalle inutili e controproducenti polemiche e dai continui rilanci di idee e proposte, ai fatti. Con forte spirito di collaborazione, condivisione e partecipazione da parte degli attori (che ovviamente devono valorizzare al massimo il know-how necessario) per fornire ai cittadini romani adeguati e più che meritati livelli di servizio del trasporto pubblico, in questo caso sfruttando al meglio l’enorme patrimonio di infrastrutture ferroviarie esistenti e quelle nuove necessarie.

Gli anni passano, le esigenze ambientali e sociali aumentano sempre di più non ci si può più permettere di “perdere il treno”.

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