La rivoluzione del ferro a Roma. L’ultima occasione

La rivoluzione del ferro a Roma. L’ultima occasione

di Claudio Cipollini

La pandemia prima e poi le tecnologie digitali, lo stato del traffico insieme ad una conformazione urbana caratterizzata da una fortissima disaggregazione insieme a fortissime carenze di servizi e qualità delle periferie comporta la necessità di riconsiderare gli spazi costruiti e i collegamenti ed arrivare a realizzare dei veri e propri “arcipelaghi” costituiti da quartieri dotati di tutti i servizi di base (sanità, formazione, cultura) a distanze percorribili a piedi o con mezzi sostenibili (biciclette, monopattini, bus e auto elettriche) in relazione con i quartieri dotati di servizi primari (università, ospedali, teatri, ecc.) raggiungibili con servizi pubblici veloci (metropolitane/treni/bus) ed efficaci: una “rete di comunità urbane”, la tanto agognata città dei 15 minuti.


La rete del ferro esistente di metropolitane e ferrovie ne potrebbe costituire la spina dorsale, se fosse vista e gestita in modo integrato insieme con la rete delle stazioni considerate anche come centri di servizi di quartiere e potrebbe contribuire a portare Roma ad essere una città europea, in tempi ragionevoli.
Esistono oggi sul tavolo almeno 3 alternative possibili sulle quali il Comune con FS dovrebbe scegliere cosa fare.  Urgono subito gli approfondimenti di fattibilità, non si possono solo realizzare singole infrastrutture senza un disegno. È l’ultima occasione per Roma.   L’alternativa più fattibile anche considerando i tempi e le caratteristiche della circolazione ferroviaria insieme a un approccio urbanistico, prevede la chiusura dell’anello ferroviario, la specializzazione di binari ferroviari per servizi di vera e propria metropolitana per un totale di 125 km di 4-5 nuove linee nella fascia tra la stazione Aurelia, Termini e Settebagni e le diramazioni da e per Ciampino e Fiumicino e la velocizzazione delle linee regionali. Una realizzazione a step successivi che porterebbe anche alla realizzazione di 4-6 stazioni Porta e di 40-55 stazioni-fermate principalmente nelle aree periferiche.


Un vero e proprio Programma Integrato che non bloccherà niente, ma invece considererà parallelamente:
•       la selezione delle opere, comunque, da realizzare con urgenza anche per rispettare gli obiettivi del Giubileo e del PNRR;
•       i risultati di un progetto di fattibilità vero e proprio con i relativi costi e benefici per la città.

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