Viaggio guidato fra Roma Capitale e Regione Lazio. Dati, analisi, proposte: in anteprima la sintesi di uno studio realizzato da uno dei nostri gruppi di lavoro.
di Emma Amiconi
Queste schede sono una sintesi del nostro Quaderno n.1 “La gestione dei rifiuti. Viaggio guidato fra Roma Capitale e Regione Lazio”, un testo completato ad agosto 2020, risultato di quasi due anni di ricerca, studio e approfondimento di uno dei gruppi di lavoro di Tutti per Roma. Roma per tutti che, in particolare negli ultimi mesi, ha dedicato parecchio tempo e tanta energia a questa impresa non semplice. Altresì, se non ci fossero state, insieme alle diverse competenze personali e alla determinazione comune, anche la passione per la nostra città e l’incrollabile certezza che i cittadini singoli e organizzati possano contribuire a pieno titolo a migliorare la qualità e lo spessore dell’agenda pubblica e del dibattito politico, nel segno dell’interesse generale, questo lavoro non avrebbe mai visto la luce.
Nel merito, l’idea di raccogliere le informazioni e le proposte maturate nel corso del tempo sulla complessa questione del ciclo dei rifiuti è nata nell’ambito del coordinamento del gruppo, dal cui contributo collettivo sono stati raccolti molti stimoli e suggerimenti. Il testo è stato scritto da Luigia Mirella Campagna, che ne ha anche coordinato la redazione, e da Susanna Spafford, Roberto Caggiano, Emma Amiconi; Maria Squarcione ha curato il perfezionamento della bibliografia; la rilettura finale del testo è stata fatta da Martina Cardelli e Carla De Bernardinis. Ringraziamo le molte persone, esperti del settore e privati cittadini, che ci hanno accompagnato in questo lavoro con le loro analisi e una rilettura critica del testo, ed in particolare tutti i partecipanti al Panel di consultazione dello scorso 9 giugno 2020.
Un problema che abbiamo affrontato fin dall’inizio
Tutti per Roma. Roma per tutti ha cominciato ad occuparsi della questione dei rifiuti fin dai primi giorni della sua nascita, a maggio 2018, quando fu aperto il nostro gruppo nella rete sociale Facebook. Quando poi il 27 ottobre 2018 siamo andati in piazza del Campidoglio, insieme ad altri diecimila romani, al grido di #Romadicebasta, il sentire comune era già chiaro: la città era abbandonata a sé stessa e i cittadini pretendevano risposte e soluzioni, prima di tutto su quelli che sono i pilastri indiscutibili, essenziali per vivere in maniera accettabile in una città tanto estesa, caotica, complessa e sottoposta alle pressioni che derivano dal suo essere Capitale di uno Stato, sede delle principali istituzioni nazionali, del governo e delle Amministrazioni centrali, vocata al turismo e all’accoglienza di milioni di visitatori di tutto il mondo, enormemente ricca di verde pubblico, monumenti, reperti e siti di interesse e attrazione. Servono pulizia, igiene e manutenzione. Regole chiare per tutti e sanzioni proporzionate alle eventuali inadempienze. Riconoscimento dei comportamenti virtuosi e lotta a quelli inadeguati. E quindi organizzazione efficiente e gestione competente dei servizi e delle municipalizzate, cura e rispetto della cosa pubblica e degli standard elementari della vita civile. Da lì in poi è stato un crescendo, tanto che abbiamo cominciato a chiederci come fosse possibile che da un lato la città sprofondasse nella spazzatura e dall’altro mancasse qualunque tipo di risposta adeguata e responsabile; che i cittadini protestassero senza sosta e intanto si perdessero assessori su assessori, mentre cambiavano a velocità crescente i responsabili dell’azienda dedicata alla raccolta e al trasporto dei rifiuti. Ci si attorcigliava tra bilanci non approvati, mancanza di mezzi operativi, di strutture e strumenti, di siti e di impianti. Uno bruciava, l’altro veniva chiuso, si passava dall’invocare il commissariamento al rimpallo di responsabilità e competenze tra Comune, Regione, Stato. Si sono mobilitati i medici, preoccupati di una verosimile emergenza sanitaria, i presidi delle scuole, i sindacati dei lavoratori. Sono stati realizzati indagini e servizi giornalistici, ore e ore, pagine e pagine di interviste, pareri, comunicati, ordinanze. Sono state proposte leggi e delibere. Ordini del giorno e interrogazioni. Ma sostanzialmente, tra momenti di emergenza annunciata e tanti altri di effettiva crisi, vissuta in modo talmente cronico da diventare quasi la normalità, non è cambiato molto. Perlomeno non per i cittadini, che sono utenti e non meri clienti.
Il quadro della situazione
Quello che ci ha colpito, fino a decidere di mettere mano al testo che segue, è che nessuno si fosse preso la briga di spiegare, in modo esaustivo e completo, con un linguaggio comprensibile – sebbene si tratti di materia complessa:
- cosa significhi e cosa comporti effettivamente la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti;
- quali sono le normative di riferimento;
- cosa esattamente non stia funzionando a Roma e a chi vadano addebitate le responsabilità precise di tutto questo;
- quali sono i numeri, le quantità che produciamo, anche in termini di tipologie: rifiuti riutilizzabili, riciclabili, recuperabili come energia, rifiuti destinati allo smaltimento;
- quali siano le azioni possibili e realizzabili – nel rispetto della normativa europea in tema di economia circolare – per ridurre progressivamente la produzione dei rifiuti, gestirne la loro trasformazione e il loro smaltimento, superando definitivamente la scelta irresponsabile di spendere milioni di euro per trasportare i nostri rifiuti verso regioni e nazioni lontane, inquinando e favorendo probabilmente interessi non legittimi.
Abbiamo dunque deciso di intraprendere un percorso di approfondimento, studio, ricerca, confronto con esperti e attori coinvolti a diverso titolo, mentre, nel frattempo, abbiamo messo in opera iniziative di vario tipo: dalle manifestazioni di piazza, alla elaborazione di prime proposte, alla creazione di group action che hanno agito in sede legale civile e penale contro AMA Roma S.p.A., fino alla partecipazione ad incontri pubblici e all’organizzazione di convegni, come quello al Teatro Palladium del febbraio 2019, e seminari di approfondimento. In questo percorso ci ha molto colpito l’assenza di Roma Capitale, ci hanno deluso alcune lacunose e deboli prese di posizione e certi provvedimenti della Regione Lazio, ci hanno addolorato gli attacchi della stampa e di alcuni politici ai cittadini considerati incivili e zozzoni, ai lavoratori AMA accusati di praticare indistintamente comportamenti omissivi o illegali, ci hanno indignato le reazioni dei commercianti quando si sono rifiutati di rispettare le regole date per la raccolta dei rifiuti prodotti dalle loro attività, ci hanno preoccupato le barricate dei Comuni e delle zone limitrofe alla città, quando del tutto indisponibili alla collaborazione e alla solidarietà. In un caos come quello nel quale, nostro malgrado, siamo sprofondati a noi sembra chiaro che le soluzioni debbano e possano essere trovate solo attraverso un patto di solidarietà e responsabilità comune, in un contesto di regole e decisioni chiare e lungimiranti, e che ciascuno, pubblico o privato, debba fare la sua parte. Ma prima di tutto, abbiamo bisogno di amministratori competenti e coraggiosi, che invece di invocare il commissariamento esercitino a pieno il compito a loro assegnato: governare la città, cambiando drasticamente la rotta fino ad oggi praticata.
Da questa situazione si può uscire, come è accaduto in tante, forse tutte, le città e le metropoli italiane ed europee che hanno saputo gestire con intelligenza e competenza il ciclo dei rifiuti. La politica deve decidere e fare i passi necessari in termini di scelte, investimenti e definizione di piani e obiettivi, i cittadini devono essere informati e formati, e adottare quotidianamente, dentro e fuori casa, comportamenti adeguati. Solo in questo modo sarà possibile sgominare le pratiche illegali e gli interessi illeciti, che sono purtroppo, a tutt’oggi, ancora presenti nella filiera.
Le proposte
A conclusione della parte informativa, inoltre, formuliamo alcune proposte, nate dall’esperienza e dal dibattito suscitato in questi ultimi mesi, che desideriamo porre al centro dell’attenzione e della discussione pubblica, perché vengano implementate e possano essere inserite nell’agenda comune. Tra non molto la nostra città sarà chiamata ad eleggere nuovi amministratori; noi non abbiamo alcun interesse elettorale, ma le nostre idee sono a disposizione di chi vorrà farsene carico. Perché anche sulla questione dei rifiuti si giocherà il futuro di Roma, e noi meritiamo senz’altro di essere trattati meglio di come lo siamo stati fino ad oggi. La collaborazione dei cittadini è necessaria, ben oltre il mero esercizio del voto, ma può essere guadagnata solo attraverso la realizzazione di interventi che riaccendano la fiducia, mediante l’esercizio pieno delle responsabilità connesse ai ruoli e alle posizioni pubbliche ricoperte, e grazie al coraggio di fare scelte all’altezza di quello che richiedono da una parte l’Europa, e dall’altra la nostra quotidianissima difficoltà di vivere in una città sporca, degradata e avvilita.
Approfondisci nelle slide
1. Campidoglio, sit-in #Romadicebasta del 27/10/2018 e #RicominciamoRoma del 7/06/2019; passeggiata sul Tevere #BastaRaggi del 26/10/2019.
2. Nella manifestazione del 7/06/2019 abbiamo lanciato, tra le altre, alcune proposte su #Romacittapulita, ovvero: dotare la città di nuovi impianti, riportare gli operatori AMA sulle strade, promuovere la cultura del riciclo e del risparmio, al fine di ridurre la produzione di rifiuti e imballaggi. Successivamente, a ottobre 2019, abbiamo rilanciato pubblicamente la questione della necessità di una “politica industriale, che non può essere perseguita senza mettere in atto idonee politiche per la riduzione e la prevenzione dei rifiuti, per il recupero delle frazioni che possono essere utilmente riciclate, per il recupero di energia dalle frazioni residue. Per conseguire tutto ciò Roma deve dotarsi di tutti gli impianti necessari, assicurandosi così piena autosufficienza di esercizio. È infatti assurdo che la Capitale d’Italia viva in assoluta e umiliante precarietà invece di realizzare ciò che tutte le capitali europee e la stragrande maggioranza delle aree metropolitane ed urbane italiane ed europee hanno realizzato da decenni”.
3. Con il supporto dei legali di Cittadinanzattiva Lazio, Tutti per Roma ha costituito un group action, formato da oltre 100 cittadini, che ha presentato una domanda di ripetizione della TA.RI. rivolta contro AMA Roma S.p.A. per la mancata raccolta e/o asporto parziale dei rifiuti dai cassonetti in strada, e una querela-denuncia penale rivolta contro AMA Roma S.p.A. per danni ambientali, alla salute, alla salubrità dei luoghi e dei siti della città abitata, alla viabilità e al parcheggio ostacolati dai rifiuti in strada e alla dignità di ogni cittadino romano, nonché per il disagio provocato a tutti gli utenti proprio per l’impossibilità di disfarsi dei rifiuti, a causa di quelli presenti in strada. Le due procedure sono state regolarmente depositate presso il Tribunale Civile e la Procura della Repubblica di Roma. La prima udienza della causa pendente innanzi al Tribunale Civile è fissata al 30 aprile p.v. Per il giudizio penale, al contrario, si presume che la querela-denuncia sia in fase di indagine, non essendovi, alla data di redazione del presente testo, nessuna comunicazione.
4. Il 20/02/2019 Tutti per Roma ha organizzato presso il Teatro Palladium di Roma un seminario pubblico di informazione e approfondimento sulla questione dei rifiuti a Roma, dal titolo #Romadicebastarifiuti. Durante il pomeriggio di lavoro, alla presenza di centinaia di cittadini, si sono susseguiti gli interventi di amministratori, esperti, giornalisti, sindacalisti, rappresentanti di comitati e associazioni impegnati in diverso modo sulle tematiche in oggetto (cfr. programma in allegato).
5. Nel corso degli ultimi mesi il Coordinamento di Tutti per Roma ha organizzato alcuni seminari interni di approfondimento, incontrando, tra gli altri, Riccardo Viselli, autore del testo I rifiuti al tempo dell’economia circolare: Le nozioni elementari della gestione dei rifiuti urbani, 2019 e Luisa Melara, ex Presidente AMA S.p.A. Abbiamo inoltre avuto l’opportunità di intervenire a diversi appuntamenti pubblici, tra cui la Tavola Rotonda promossa dalla CGIL Lazio “Rifiuti come risorsa”, del 3 ottobre 2019 e il convegno organizzato il 16 novembre 2019 da Giovanni Caudo, Presidente del III Municipio di Roma, dal titolo “Gestire i rifiuti, rispettare l’ambiente, generare ricchezza”.
7. Roma Capitale fu l’unica amministrazione pubblica della città assente al Convegno del Palladium citato in nota 4. L’assessore Montanari aveva garantito la sua partecipazione, ma pochi giorni prima dell’incontro si dimise dal ruolo pubblico. La Sindaca di Roma, assessore ad interim, pur invitata, non ritenne di partecipare né di mandare un suo delegato.
8. Riportiamo le parole della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, XXVII Legislatura, laddove riconosce “l’inopportunità di ricorrere ancora una volta a strutture emergenziali (commissari, n.d.r.), risultate inefficienti in tutta Italia, perché avevano storicamente consentito agli enti locali di sottrarsi a decisioni politiche non delegabili, soprattutto quando la situazione emergenziale nasceva proprio dalla mancata programmazione e attuazione di un ciclo virtuoso dei rifiuti”, da: Relazione sul ciclo dei rifiuti di Roma Capitale e illeciti nel territorio del Lazio, 20/12/2017, p. 22.