Roma, Fori Imperiali: l’enigma dell’accordo tra Sindaco e Ministro

Roma, Fori Imperiali: l’enigma dell’accordo tra Sindaco e Ministro

Tra luglio e agosto, mesi nei quali generalmente si allenta l’attenzione sulla attualità politica e amministrativa si è consumato un tradimento alla (lunga e condivisa da circa sessanta anni) necessità di rivedere il sedime di via dei Fori Imperiali con la totale pedonalizzazione, integrando gli scavi e riorganizzando la sua comprensibilità archeologica. Lo “stradone” è ormai pedonale dai tempi del Sindaco Marino, ma, a parte gli ingombri del cantiere Metro C, è rimasto identico per le dimensioni e la suddivisione tra carreggiata stradale e marciapiedi, ancora dimensionati per il transito veicolare.

Ma più che di tradimento, forse dovremmo parlare di un “enigma”. Questi sommariamente i fatti:

  • appena insediata la nuova giunta di Roma Capitale, Gualtieri nominò un team di esperti coordinato da Walter Tocci per progettare le linee generali degli interventi di trasformazione non solo dei Fori, ma di tutti i monumenti e i siti archeologici compresi nella vasta area delimitata da piazza Venezia, Colle Oppio, piazzale Numa Pompilio e piazza Bocca della Verità. Come verrà scritto nell’incipit del documento, il programma è intitolato “Centro Archeologico Monumentale di Roma, secondo l’espressione utilizzata dal vigente Piano Regolatore Generale (PRG). La definizione può essere ben riassunta dal suadente acronimo CArMe”. A questo “Piano strategico” dovevano fare seguito concorsi di progettazione internazionali, cadenzati secondo i tempi di attuazione delle opere.
  • il 10 novembre del 2022 Walter Tocci, insieme a Gualtieri, doveva presentare alla stampa il lavoro fatto, ma per motivi poco chiari la presentazione saltò e da allora non risulta che il Piano strategico sia stato discusso e tanto meno approvato dalla Giunta di Roma Capitale; nel frattempo alcuni interventi venivano inseriti nel PNRR; tra gli addetti ai lavori, ma non in forma ufficiale, girò la versione che era stata preparata per la presentazione ufficiale; ad oggi non sono stati diffusi altri avanzamenti del piano ( Piano Strategico – Tocci_2022 ).
  • l’8 luglio di quest’anno Mario Ajello sul Messaggero dava il via ad una durissima campagna di stampa, proseguita per tutti mesi estivi contro un progetto ignoto ai più e mai pubblicamente illustrato; la campagna di stampa trovava l’immediato consenso della destra e del governo. Sotto i 40 gradi, si apriva sugli organi di stampa un timido dibattito tra archeologi, soprintendenti, ecc…
  • Il 2 agosto scorso si sono incontrati Gualtieri e il ministro Sangiuliano per discutere il progetto ed arrivare ad un accordo; una riunione senza tecnici e senza il maggiore responsabile, cioè Walter Tocci. Gli esiti dell’incontro sono stati riassunti in un verbale firmato congiuntamente. In pochi reagirono politicamente a questo evento; tra questi Giovanni Caudo come Roma Futura e Carte in regola che, insieme ad Italia Nostra e altre associazioni ha inviato una lettera a Gualtieri.

Trascriviamo i passaggi fondamentali del verbale dell’incontro, recentemente pubblicato su Facebook da Giovanni Caudo: “… il Ministro e il Sindaco convengono sulla necessità di procedere il più speditamente possibile all’attuazione di tutti gli interventi previsti sia nell’ambito del programma di interventi del Giubileo 2025, di cui al DPCM dell’8 giugno 2023, che del PNRR-Caputi Mundi. In merito agli interventi… (ambito via dei Fori Imperiali: pedonalizzazione e riqualificazione via dei Fori Imperiali… e concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione e valorizzazione dell’area di via dei Fori Imperiali) del programma giubilare, che nella fase di selezione e aggiudicazione del concorso vedrà la partecipazione diretta o su designazione degli organi preposti del Ministero, si conviene di procedere alla definizione del bando con i seguenti vincoli:

– [1] nessun restringimento o riduzione della carreggiata di via dei Fori Imperiali;

– [2] nessun allestimento di opere di arte contemporanea, che potranno trovare posto negli altri ambiti della città…

– [3] riqualificazione di tutta via dei Fori Imperiali compresi i marciapiedi e i bordi di scavo e ripiantumazione dei pini domestici…

– [4] particolare attenzione alla eliminazione delle situazioni di degrado e all’incremento degli apprestamenti informativi e tecnologici

– [5] nessun riferimento alla realizzazione di nuove piazze lungo il percorso di via dei Fori Imperiali

– [6] … completamento degli scavi di via Alessandrina e Largo Corrado Ricci senza intaccare l’asse e il sedime di via dei Fori Imperiali

– [7] … sarà consentito il transito di mezzi di soccorso e di servizio e lo svolgimento della parata del 2 giugno.

– [8] … si riconosce l’opportunità di escludere al momento rinviando ad ulteriori approfondimenti…: i lavori di ampliamento dell’area di scavo del Foro di Cesare… senza intaccare il sedime di via dei Fori Imperiali con i relativi marciapiedi e piazzole, lasciando quindi inalterata l’ampiezza dei marciapiedi e della carreggiata; il proseguimento dello scavo del Tempium Pacis sul lato occidentale rispetto all’asse di via dei Fori Imperiali.

Prima di commentare va rilevato che non è procedura normale che un Ministro entri nel merito di una iniziativa urbanistica e scientifica imponendo “politicamente” una propria idea. Per quanto ne so, per Roma non è mai capitato.

Nel merito, a parte alcune banalità e l’inevitabile rallentamento di tutto il programma, con buona pace della premessa all’accordo, il senso generale è che via dei Fori Imperiali dovrà restare intatta nella sua dimensione trasversale e longitudinale e non si dovranno modificare né la sede stradale né i marciapiedi; cosa chiaramente riferita alla memoria storica mussoliniana e… alla parata del 2 giugno! Al massimo qualche filare di pini? Via le Piazze e i nuovi percorsi, e la pedonalità, allora, in cosa consiste?! Dunque, con poche ma perentorie affermazioni si distrugge l’intero progetto. Non solo, cosa molto grave è anche la richiesta di un controllo diretto del Ministero sul concorso di progettazione: la fase di selezione e aggiudicazione del concorso vedrà la partecipazione diretta o su designazione degli organi preposti del Ministero. Controllo, peraltro, in linea con la strategia del governo Meloni di azzerare la cultura consolidata in Italia dopo la caduta del Fascismo, prendendo direttamente in mano le principali istituzioni di formazione e diffusione culturale.

La immediata accettazione da parte del Sindaco Gualtieri di questo diktat, soprattutto a raffronto con la coraggiosa energia da lui mostrata nel difendere altre iniziative, come, ad esempio, quella per il termovalorizzatore, risulta inspiegabile. Escludendo un suo disaccordo con i contenuti del Piano strategico predisposto dal team Tocci, si possono fare solo ipotesi: che ci sia qualcosa di cui l’opinione pubblica non è al corrente; che Gualtieri abbia avuto la sensazione che la nota superficialità culturale di Sangiuliano lasci ancora spazi di libertà in una ipotesi di variante del Piano Tocci; oppure che il Sindaco stesso non abbia afferrato il senso del diktat del Ministro. È un vero enigma.

Purtroppo però, è stato firmato un documento che blocca l’intero programma pensato per la riqualificazione dell’area. L’attesa per la riqualificazione strategica della più grande e densa area archeologica del mondo non è finita.

(Umberto Cao, Coordinamento Tutti per Roma)

Un commento

  1. Inaudito quanto è accaduto. Da notare, per chi non avesse badato a questo dettaglio, che il sindaco è andato a parlamentare con il ministro senza essere accompagnato né da Tocci né da Gotor, ma solo dal sovrintendente Parisi Presicce, il quale ha come unico obiettivo quello di proseguire i suoi scavi nell’area di Largo Corrado Ricci e soprattutto di completare l’improvvido abbattimento di via Alessandrina. Ormai è da più di vent’anni che le politiche culturali riguardanti la cosiddetta area archeologica centrale sono determinate dalla visione univoca della sovrintendenza capitolina, determinata solo a fare scavi a oltranza, e dal devastante progetto della Metro C, oltre che dalle campagne di disinformazione fatte ritualmente dal Messaggero

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